Detto fatto

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Detto fatto. Appena Windows 8 è stato disponibile per il mercato italiano, ho acquistato una licenza via Internet, l’ho scaricato e installato.

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Travolto dalla curiosità, ho sempre fatto così di fronte al rilascio di ogni nuova versione del sistema operativo più diffuso sui personal computer, in qualche caso scoprendo che era più conveniente – dal punto di vista del vile denaro; da quello pratico ogni volta si sconta la necessità di abbandonare automatismi consolidati e di imparare nuove procedure – acquistare un nuovo dispositivo piuttosto che aggiornare il software precedente. Il prodotto apre differenti interrogativi. Il più classico è: “Ne vale la pena, dal punto di vista delle prestazioni del PC?”. Microsoft dice che dove funziona la versione precedente lì funzionerà Windows 8 e – per quel che vale la mia singola esperienza – è proprio così: la velocità di avvio e di esecuzione dei programmi non è peggiorata. Un pareggio che equivale a una vittoria, considerato quanto mi è avvenuto spesso nel passato.

Ma vi sono fattori di interesse più generale. È molto evidente il tentativo dell’azienda di Richmond di entrare in modo finalmente significativo nel campo dei dispositivi multitouch: l’interfaccia iniziale del sistema operativo utilizza l’architettura logico-visiva dei telefonini intelligenti basati su Windows phone, ovvero su “mattonelle” da far scorrere e sui cui agire mediante dita, stilo e mouse, quest’ultimo quando il dispositivo non disponga materialmente della tecnologia necessaria agli altri due – il caso del mio computer. Siamo insomma di fronte al tentativo di egemonizzare anche il mercato dei tablet – attualmente solidamente in mano di iPad e dei suoi surrogati con sistema operativo Android – dopo quello dei PC, nettamente dominato da anni a livello di software. Poche, semplici azioni ci portano per altro a raggiungere la rassicurante interfaccia Desktop, quella che abbiamo utilizzato – con poche variazioni sul tema – per alcuni lustri sia sui PC da scrivania sia sui vari tipi di portatili. E che continua per altro a caratterizzare sia MacOSX Mountain Lion (ultima versione del sistema operativo Apple per computer “fissi”) sia la grandissima parte delle distribuzioni di Linux.  Sono arrivato a una prima conclusione, del tutto provvisoria. Windows 8 è un progetto ambizioso, non solo dal punto di vista commerciale (si tratta di riguadagnare posizioni messe in crisi dai continui successi di Apple), ma culturale e cognitivo. Mi pare infatti che il target, il modello di consumatore, di questa operazione si collochi a un livello abbastanza elevato: si tratta di un utente di secondo livello, che ha già esperienza d’uso sia dei personal computer sia dei tablet, ne ha apprezzato gli aspetti comuni e le differenze, ed è interessato ad un utilizzo integrato dei due tipi di dispositivo, perché si è trovato in situazioni di lavoro, studio, elaborazione culturale e intrattenimento in cui ha avuto modo di valorizzare sia gli uni sia gli altri. Vedremo come andrà a finire. Anzi, se qualcosa andrà a cominciare.

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Marco Guastavigna

Insegnante nella scuola secondaria di secondo grado e formatore. Tiene traccia della sua attività intellettuale in www.noiosito.it.

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