Harry Potter per lettori incantati #8

Tempo di lettura stimato: 6 minuti
I poteri magici della letteratura, corso accelerato per babbani. Ottava puntata: scegli i tuoi incantesimi per conoscerti meglio.

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Ho iniziato questo percorso dicendo che gli incantesimi servono a potenziare e controllare delle abilità, delle energie preesistenti. Ciascun mago e ciascuna strega ha dei poteri – delle potenzialità – che riesce a controllare e a mettere a frutto per raggiungere i propri scopi attraverso l’esercizio e grazie ad alcune convenzioni (formule verbali e movimenti codificati). È in questo modo che le potenzialità e le energie latenti divengono delle vere e proprie risorse.

Harry Potter, prima di scoprire di essere un mago, combina diversi guai, soprattutto quando si ritrova a gestire particolari emozioni, come ad esempio la rabbia. E anche quando ormai è consapevole dei suoi poteri, non sempre riesce a mantenere il controllo: come quella volta prima dell’inizio del terzo anno di scuola, in cui a farne le spese è l’odiosa zia Marge: un adirato Harry la gonfia come un pallone fino a farle prendere il volo e scomparire in cielo.

Disporre di un vasto repertorio di incantesimi, dunque, consente di controllare le proprie energie, di incanalarle in una direzione. E serve a risolvere molti piccoli problemi quotidiani che richiederebbero, se fossimo dei babbani, l’intervento di specialisti e l’investimento di molte risorse. Per usare al meglio la magia, quindi, occorre conoscere gli incantesimi e, soprattutto, avere dei bisogni da soddisfare e degli obiettivi da raggiungere.

Tra poco vi sarà fornito un elenco di incantesimi utilizzati nel mondo di Harry Potter. Dovrete cercare di capirne la funzione e, quindi, scegliere quelli che ritenete più utili alla vostra personale situazione. Poi, se vorrete, potrete fare la stessa cosa con i vostri studenti.

Il primo incantesimo che propongo è l’Incantesimo di Estensione Irriconoscibile. Serve ad ampliare lo spazio interno di un contenitore senza cambiarne l’aspetto. Vi ricordate il quarto libro, o film, Harry Potter e il calice di fuoco? Arthur Weasley porta i suoi figli e Harry al campionato del mondo di Quidditch. È la prima volta che Harry va al campeggio e rimane piuttosto esterrefatto di fronte alle dimensioni interne della tenda canadese dei Weasley, dotata di salone, cucina e tutti i comfort necessari. Utilissimo anche per ampliare la capienza di borse (lo sa bene Hermione), bauli, portabagagli, oltre che appartamenti, quest’incantesimo ha una formula magica facile da imparare: Adduco Maxima.

Anche l’Incantesimo Alohomora è molto pratico: serve per aprire le porte chiuse a chiave. Per fortuna la studiosa Hermione lo conosce fin dal primo anno di corso, altrimenti non sarebbe riuscita a aprire la porta dietro cui era nascosta la pietra filosofale. E Harry non sarebbe entrato, al quinto anno, nell’ufficio di Dolores Umbrigde.

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Avada Kevadra nell’illustrazione di Gabriel Picolo – da Deviantart

L’Incantesimo di Memoria ha un utilizzo meno quotidiano. Serve infatti a cancellare o modificare i ricordi di un’altra persona. La sua formula è Oblivion. Ne è esperto il professor Gilderoy Allock, che incontriamo nel secondo volume della saga, Harry Potter e la camera dei segreti, e che nel film è interpretato da Kenneth Branagh. Bello, biondo e seducente, il professore è anche un famoso scrittore, celebre per le sue eroiche imprese. Peccato che sia un millantatore, e che le avventure di cui si dice protagonista siano in realtà compiute da altri maghi ben più coraggiosi di lui, ai quali egli cancella la memoria coi suoi prodigiosi incantesimi.
È utilizzato anche da Hermione per cancellare la memoria dei suoi genitori babbani in una delle scene più commoventi di Harry Potter e i Doni della Morte. Lord Voldemort ha riconquistato i suoi poteri e sta estendendo il suo dominio sul mondo, e Hermione e i suoi amici fanno parte della resistenza. Per proteggere i suoi genitori, quindi, Hermione decide di eliminare se stessa dalla loro memoria, cancellando di fatto la propria esistenza dalla loro vita. Hermione lo utilizza anche per cancellare i ricordi di due Mangiamorte che tentano di uccidere lei e i suoi amici in un ristorante di Londra.
Al Ministero della Magia esiste una “sezione Obliviatori” i cui addetti hanno il compito di cancellare o modificare i ricordi dei babbani per mantenere segreta l’esistenza della magia.

Utilissimo per trovare oggetti smarriti, l’Incantesimo di Appello, la cui formula è Accio, consente di chiamare e attirare a sé oggetti di ogni tipo. Hermione lo utilizza per trovare alcuni oggetti nella sua capientissima borsa (vedi sopra, l’Incantesimo di Estensione Irriconoscibile). È fondamentale l’uso che ne fa Harry durante il Torneo Tremaghi, in Harry Potter e il calice di fuoco, quando richiama a sé la sua scopa volante per fuggire al drago.

Locomotor è la formula magica dell’Incantesimo di Locomozione. La pronuncia Minerva McGranitt quando ordina a delle statue di proteggere Hogwarts da Lord Voldemort e dal suo esercito. Le statue si animano, si staccano dalla facciata del palazzo e, obbedienti, si schierano a difesa del castello. L’incanto Locomotor può essere usato, in modo più semplice e pratico, per trasportare oggetti pesanti. È sufficiente pronunciare il nome dell’oggetto seguito dalla formula Locomotor (per esempio, “Baule Locomotor!”).

Volete mimetizzarvi con l’ambiente al punto da sembrare invisibili e scomparire? Potete utilizzare in questo caso l’Incantesimo di Disillusione. La formula è Disillio e può essere usato su se stessi ma anche su altre persone o su oggetti. Lo usa il mago Moody in Harry Potter e l’Ordine della Fenice per far volare i membri dell’Ordine indisturbati verso il Quartier Generale.

Con l’Incantesimo Protego Totalum è possibile proteggere una determinata zona dagli intrusi. È particolarmente utile a Hermione e Harry durante la loro ricerca degli Horcrux in Harry Potter e i Doni della Morte. All’interno della zona incantata si è al sicuro da ogni aggressione.

Anche se il loro utilizzo è vietato, è bene sapere che esistono dei particolari incantesimi che prendono il nome di Maledizioni Senza Perdono. Sono tre: l’Anatema che Uccide (Avada Kedavra), la maledizione Cruciatus e la maledizione Imperius. Saltiamo le prime due, che servono rispettivamente a uccidere e a infliggere dolore, per soffermarci sulla terza, che permette di assumere il controllo totale di una persona o di un animale. Grazie alla formula Imperio Harry Potter riesce a penetrare nella Gringott, la banca più sicura del mondo. Ed è molto utilizzata, come si può immaginare, da Lord Voldemort, che grazie ad essa riesce ad assumere il controllo sul Ministro della Magia.
Molti Mangiamorte, per evitare una condanna ad Azkaban, dichiararono di aver servito Lord Voldemort sotto l’effetto di questa Maledizione.

Per adesso può bastare, ma se si vuole approfondire si può consultare Wikipedia alla voce “Incantesimi di Harry Potter”, o navigare sul sito Pottermore. Avete preso nota? Avete individuato i vostri preferiti? Scriveteli, fate una tabella. Per ciascun incantesimo indicate almeno un caso concreto in cui lo utilizzereste. Sarebbe importante fare questa attività in gruppo, confrontando le proprie preferenze e inventando storie su come usare gli incantesimi. È un buon modo per fare conoscenza con se stessi, e per prendere confidenza con i propri bisogni e con i propri desideri.

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Simone Giusti

ricercatore, insegna didattica della letteratura italiana all’Università di Siena, è autore di ricerche, studi e saggi sulla letteratura italiana, sulla traduzione, sulla lettura e sulla didattica della letteratura, tra cui Insegnare con la letteratura (Zanichelli, 2011), Per una didattica della letteratura (Pensa, 2014), Tradurre le opere, leggere le traduzioni (Loescher, 2018), Didattica della letteratura 2.0 (Carocci, 2015 e 2020), Didattica della letteratura italiana. La storia, la ricerca, le pratiche (Carocci, 2023). Ha fondato la rivista «Per leggere», semestrale di commenti, letture, edizioni e traduzioni. Con Federico Batini organizza il convegno biennale “Le storie siamo noi”, la prima iniziativa italiana dedicata all’orientamento narrativo. Insieme a Natascia Tonelli condirige la collana scientifica QdR / Didattica e letteratura e ha scritto Comunità di pratiche letterarie. Il valore d’uso della letteratura e il suo insegnamento (Loescher, 2021) e il manuale L’onesta brigata. Per una letteratura delle competenze, per il triennio delle secondarie di secondo grado.

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