Surfing #12: Bookstagram

Tempo di lettura stimato: 7 minuti
Social media a scuola: opportunità creative e spunti didattici. Il resoconto di un sorprendente cantiere narrativo in cui l’obiettivo, raggiunto, era fare meglio le presentazioni tra insegnanti e Instagram: colpo di fulmine.

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Curiosità mista a diffidenza: questo è il clima che mi ha accolto al Cantiere Narrativo che ho tenuto in occasione dell’ultima edizione del Convegno “Le Storie Siamo Noi”. “Social media a scuola”: il titolo del Cantiere. “Opportunità creative e spunti didattici”: il sottotitolo.
Il mio pubblico era composto per lo più da insegnanti e educatrici, donne poco avvezze a questo social. La più scettica delle partecipanti, il giorno dopo, mi ha confessato: «Hai creato un mostro!».
Ecco cosa è successo nel mezzo.

Da appassionata di social e di libri ho proposto loro un laboratorio ispirato al bookstagram, una delle tendenze social legate al mondo dei libri di cui ho accennato qui e sul volume del convegno Le Storie Siamo Noi 2019. Attorno al fenomeno bookstagram gravitano lettrici e lettori che condividono su Instagram foto di libri e brevi recensioni. Al centro di elaborate composizione fotografiche, il libro ha trovato su Instagram la sua consacrazione come oggetto feticcio. Scriveva Ennio Flaiano nel 1976 in Diario degli errori: «Il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni».

«Ma questi bookstagrammer li leggono davvero i libri che fotografano?»: questa è stata la prima obiezione levatasi dalla platea. Ad avanzarla è stata proprio lei, quella che sarebbe diventata un “mostro”.

Sì, li leggono. Al limite, condividono foto di libri che hanno intenzione di leggere e di cui chiedono opinioni ai propri follower. Si tratta di una nicchia di #booklover: semplicemente amano leggere e, soprattutto, condividere opinioni di libri con altre, altri.
Ci sono professioniste/i della comunicazione, come Stefania Soma, conosciuta su Instagram (e sugli altri social) come @petuniaollister: è giornalista, collabora con Radio Rai, con «Repubblica», con «La Stampa», e ha lavorato per quindici anni nel campo della conservazione e valorizzazione dei beni culturali, fotografici e librari. Su Instagram, Stefania Soma vanta quasi 40.000 follower che ha conquistato con i #bookbreakfast, foto di libri sul tavolo della colazione, scattate dall’alto, con una estrema attenzione per colori, materiali, stile.
C’è anche chi professionista non è, come Andrea Belfiori, giovane studente universitario, conosciuto sui social come @Leggoscattoviaggio. Nato come booktuber, Andrea Belfiori su Instagram ha un seguito decisamente dignitoso: più di 6000 follower.

Lo stile

Ogni account specializzato in libri tende ad avere uno stile grafico piuttosto riconoscibile.
@petuniaollister cura molto i contrasti o le armonie cromatiche; le sue composizioni fotografiche ricordano lo stile delle nature morte e, seppur studiate nei minimi particolari, evocano esperienze di letture autentiche, in cui l’immaginario di ogni lettrice o lettore può riconoscersi.

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@gatsby_books invece ricorre spesso a toni più scuri e aggiunge elaborati elementi grafici alle sue composizioni.

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In generale, la prospettiva della foto che va per la maggiore su Instagram è quella dall’alto, ma non è una necessariamente regola. Il formato della foto deve, però, essere rigorosamente 1:1.

Le composizioni

Le composizioni fotografiche possono avere come sfondo un paesaggio naturale o un elemento architettonico, solitamente in linea con il tema del libro o con le sensazioni suscitate dalla lettura, come fa @loris_inthebook.

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Le composizioni fotografiche sono realizzate anche con oggetti di uso quotidiano allineati al tema del libro o con le sensazioni che ha ispirato durante la lettura (qui un post di @unastanzatuttaperse).

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Un’altra strategia molto in voga è quella del “metterci la faccia”, il tutto secondo vari gradi di visibilità. Un primo piano, una mano, una porzione di viso: ci si può giocare molto. Qui un esempio di @zeldawasawriter.

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Alcune e alcuni bookstagrammer creano veri e propri format fotografici, corredati da specifici hashtag. I format più apprezzati vengono replicati da altri account, con i relativi hashtag. Come i #bookbreakfast di @petuniaollister, format che ricorre molto nel mondo bookstagram, raggiungendo discreti livelli di viralità.

Un altro esempio di format è quello lanciato da @internostorie: #vestitiperilibri. In questo caso, gli oggetti di scena abbinati al libro, sono sempre dei vestiti: libro e vestiti sono poggiati su un piano e fotografati dall’alto.

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I testi

I testi che corredano le foto (caption) sono mediamente sintetici. Possono contenere una citazione tratta dal libro, una sintesi della trama, opinioni, emozioni, ricordi personali evocati dalla lettura, domande rivolte alla community per stimolare la conversazione nei commenti al post.

Immancabile, alla fine del testo, la sequela di hashtag. Solitamente i primi hashtag fanno riferimento ad autore/autrice e alla casa editrice del libro fotografato, a seguire gli hashtag che raggruppano le foto a tema libri: #bookstagram #booklover #reading #bookish #instabook #bibliophile #bookstagrammer #bookaddict #bookaholic #read #booksofInstagram #bookshelf #bookphotography #booklove #instabooks #bookblogger #igreads #reader #booklovers.

Il laboratorio

«Interessante, da proporre in classe», ha chiosato un’insegnante dalla platea. A questo punto non rimaneva che sporcarsi le mani. Le partecipanti si sono divise in gruppi, ogni gruppo ha scelto un libro tra quelli da me proposti e ha iniziato a girovagare alla ricerca del giusto set.
Ho dato loro delle tempistiche e un indirizzo mail a cui inoltrare foto e testi.
Ho raccolto il materiale prodotto in una cartella condivisa su Google Drive.
Loro hanno sperimentato, si sono divertite. Una di loro ha condiviso la foto sul suo inutilizzato profilo Instagram. Ha ricevuto un mi piace: lo ha intercettato tramite gli hashtag. Avrei dovuto accorgermene, in quel momento: avevo creato “un mostro”.

Tutte hanno realizzato delle foto fantastiche. Queste:

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Dove sono zio Isaac e zia Emily?
#spoonriver #bookstagram #booklover #instabook #lestoriesiamonoi

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«Ma, direte, Le abbiamo chiesto di parlare delle donne e il romanzo: cosa c’entra avere una stanza tutta per sé? Cercherò di spiegarmi. Quando mi avete chiesto di parlare delle donne e il romanzo, mi sono seduta sulla riva di un fiume e ho cominciato a chiedermi cosa significassero queste parole.»
“Una stanza tutta per sé “, di Virginia Woolf, è un piccolo trattato ironico e molto personale. Il tema della stanza, grembo e prigione dell’animo femminile, si allarga a comprendere i temi della dimora umana: la natura, la cultura e la realtà stessa.
#virginiawoolf, #unastanzatuttaperse, #bookstagrammer, #bookstagram, #reader, #eagreads, #booklover, #libri, #lettura, #lestoriesiamonoi, #follonica

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«Mi piacerebbe credere che sto raccontando una storia. Ho bisogno di crederci. Devo crederci. Coloro che possono crederlo hanno migliori possibilità. Se è una storia che sto raccontando, posso scegliere il finale. Ci sarà un finale, alla storia, e poi seguirà la vita vera. Posso continuare da dove ho smesso».
“Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood. Il controllo del corpo femminile in un mondo distopico. Il desiderio di una donna di trovare la libertà attraverso la ribellione.
#margaretatwood #sciencefictionlovers #lestoriesiamonoi2019

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«Amo gli uccelli perché volano e perché non volano. Perché si tuffano nell’acqua e nelle nuvole… li amo per quegli occhietti sgranati con cui ci guardano in un modo tutto loro.»
#booklovers #bookstagram #Letturefacoltative #WislavaSzymborka #amoleggere #letturanuoviorizzonti


Appendice: glossario Instagram

Molte partecipanti al laboratorio mi hanno fatto notare che non conoscevano il significato dei termini legati a Instagram. Sperando possa essere utile, ho redatto un breve glossario.

Account – Nel caso di Instagram, con account si intende il proprio profilo sul social media.

Caption – La didascalia o testo che accompagna la foto di Instagram e che descrive il contenuto della foto stessa, approfondendone il significato.

Feed – La schermata principale di Instagram una volta fatto l’accesso, nella quale si possono vedere i contenuti degli utenti che si seguono.

Follower-Utente che segue un profilo.

Following -Persone che si seguono sul proprio profilo Instagram.

Hashtag – Parola chiave, parola etichetta (tag) preceduta dal simbolo del cancelletto (#, in inglese hash), il cui uso è nato su Twitter e si è diffuso nei social di microblogging per facilitare le ricerche tematiche all’interno della piattaforma.

Instagramer – Utente di Instagram.

Like – Azione compiuta dagli utenti sulle immagini per dimostrare il proprio apprezzamento: si traduce nel mettere un cuoricino al contenuto che piace.

At – Il simbolo della chiocciola (o at in inglese), @, serve sui social a identificare gli utenti. Usarlo in un post significa menzionare un amico, chiamare espressamente un altro utente per segnalargli il post.

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Annachiara Scalera

Facebook Manager per Loescher Editore, blogger di Vitadafemmina.it, giornalista freelance. Dovevo dare senso al mondo. L’ho studiato sui libri. Non è stato sufficiente. Allora, nel mondo ci sono entrata, da segretaria, educatrice, operaia, promoter, bidella, organizzatrice eventi. Ma visto dall’interno, il mondo è ancora più incomprensibile. Allora, ho iniziato a tradurlo, scrivendo. Articoli, post, racconti: parola dopo parola, tutto aveva più senso. Non ho più smesso. È stato così che, a quasi tre decadi di esistenza, mi sono ricordata che da grande avrei fatto questo: scrivere.

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