La scuola a distanza

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Come mi sono adoperata, in qualità di dirigente scolastica prima e in qualità di amministratrice comunale dopo, per risolvere i problemi della scuola nelle aree montane marginali: studiando soluzioni diverse a seconda dei singoli contesti e dell’età degli studenti coinvolti e cercando, in base all’esperienza acquisita, di delineare un “modello di scuola a distanza” sperimentale da confrontare, possibilmente, con contesti similari.
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Una veduta di Sassello, da Wikipedia

Le “Scuole in rete”

Il territorio ligure è costituito da zone montane, alcune delle quali assumono caratteristiche di spiccata marginalità dovuta in gran parte all’orografia del territorio e in parte allo spopolamento.

L’esperienza delle “Scuole in rete” nasce nell’Istituto Comprensivo di Sassello che copre il territorio di cinque Comuni appartenenti all’area Nord-Est della Provincia di Savona, con caratteristiche geografico-ambientali similari. L’Istituto comprende tredici sedi scolastiche: quattro scuole dell’infanzia, cinque scuole primarie e quattro scuole secondarie di primo grado. I Comuni sono collocati sulle principali vie di comunicazione che dalla costa raggiungono il Piemonte. Tutti i Comuni sono caratterizzati da un centro abitato nel fondovalle e da case sparse nel circondario. La scuola, per questi centri, assume un’alta valenza sociale, in quanto, spesso, è l’unica agenzia culturale, l’unico punto di aggregazione per i ragazzi, nonché un costante punto di riferimento per tutta la comunità anche per la funzione di conservazione e trasmissione del patrimonio culturale e valoriale autoctono.

In tali contesti, resi complessi dalle distanze e dall’orografia del territorio, è essenziale disporre di un’efficiente interconnessione tra le diverse sedi scolastiche, a supporto sia dell’attività didattica che dell’attività ammnistrativa.

Le attività propedeutiche allo sviluppo del progetto sono state avviate, nell’anno 2008, con l’allacciamento in larga banda, a cura dei Comuni del Comprensorio, delle sedi scolastiche, sfruttando lo sviluppo della rete wireless di un’azienda privata. Precedentemente tutte le sedi scolastiche, trovandosi in area digital divide, non disponevano di connettività internet in banda larga.

L’accesso a internet è dunque supportato da una rete wireless a banda larga la cui copertura si estende a gran parte del territorio dell’ex Comunità Montana del Giovo e fornisce accesso a tutte le amministrazioni comunali raggiunte. Tale rete consente una elevata flessibilità nella personalizzazione dei servizi di interconnessione (verso internet e tra le sedi raggiunte) in termini di banda, prestazioni, servizi supportati ecc. È stata progettata anche una rete intranet (VPN) in grado di collegare tutte le sedi scolastiche con banda adeguata a supportare teledidattica, videocomunicazione, telefonia, condivisione di file e risorse di rete, nonché un sistema VoIP per la telefonia interna.

Partendo dall’esperienza dell’Istituto Comprensivo di Sassello, la Regione Liguria (Settore Istruzione e Settore Servizi informativi e telematici), nel corso del 2011, ha finanziato la realizzazione dell’interconnessione (VoIP, videoconferenza, condivisione dati) tra gli Istituti Comprensivi di
– Sassello (Savona)
– Pieve di Teco (Imperia)
– Vallestura (Genova)
– Follo (La Spezia)
in modo da avere un punto di riferimento per ogni provincia. Nasce così “Scuole in Rete”.

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La Regione Liguria, con tale cospicuo intervento, dà in dotazione ai quattro Comprensivi una serie di infrastrutture tecnologiche e applicative in grado di supportare: la mobilità del personale ammnistrativo, l’accesso alle risorse condivise, il sistema di comunicazione interno, l’innovazione nella comunicazione con le famiglie, gli studenti e la comunità, l’interconnessione con altri plessi scolastici e la valorizzazione di sedi scolastiche per attività formative e didattiche innovative.

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Per consolidare a livello istituzionale la condivisione del progetto tra gli Istituti è stato stipulato un Accordo di rete ai sensi del DPR 275/99, art. 7. Gli obiettivi principali dell’Accordo sono quelli di:

– superare l’isolamento dovuto in gran parte alla dislocazione territoriale con un’organizzazione efficiente del percorso progettuale;

– evitare la chiusura delle “Piccole Scuole”;

– promuovere l’interazione tra classi/sezioni mediante ambienti di comunicazione online, videoconferenza, Intranet VoIP;

– realizzare attraverso la rete, un vero e proprio ambiente di apprendimento che consenta di produrre, rielaborare e condividere contenuti digitali, di ricercare e organizzare in modo efficace le informazioni e di entrare in relazione con altre persone;

– migliorare l’attività didattica e l’attività amministrativa.

La Rete così costituita ha rafforzato la credibilità nei confronti delle famiglie attraverso l’attuazione di percorsi didattici aderenti alla specificità territoriale e ai suoi problemi (si pensi al tema del meteo legato all’obiettivo primario di aumentare nei giovani la coscienza della percezione del rischio) e il riconoscimento della qualità di tali percorsi da parte degli Enti Locali e dell’Amministrazione Scolastica, tanto da favorire un ripensamento sulla specificità e sul valore delle piccole realtà scolastiche e garantirne, di conseguenza, la permanenza sul territorio anche con un ridotto numero di alunni.

L’infrastruttura di rete diventa, per le scuole, uno strumento interessante a due livelli:
– costituisce la base per una “didattica” coinvolgente per i docenti e per l’approccio con gli studenti riguardo l’utilizzo delle nuove tecnologie;
– diviene uno strumento utilissimo per lo sviluppo e la crescita del territorio.

A tale proposito occorre ricordare il Convegno svoltosi presso la splendida cornice dell’abbazia cistercense di Tiglieto (GE) nel luglio 2013 dal titolo Scuole in rete e territorio: storia e prospettivenel corso del quale gli esponenti degli Istituti Comprensivi, dei Comuni, della Regione Liguria, del MIUR, dell’Indire e dell’Università Cattolica di Milano fecero il punto sul percorso della Rete e predisposero un piano di azione per l’implementazione del progetto, quale esempio di alleanza scuola – territorio.

Il Progetto Mar@Monti

Nell’anno 2013/2014 parte, per l’Istituto Comprensivo di Sassello, il percorso sperimentale con l’Istituto Comprensivo di Favignana, che prevede un interscambio progettuale, con l’utilizzo delle nuove tecnologie, tra piccole realtà scolastiche situate in territori marginali. La rete si espande.

Sassello e Favignana si trovano in aree territoriali marginali. Non è facile definire un territorio marginale non in termini negativi. Riferendoci ai due territori indicati, si possono definire aree marginali in quanto caratterizzati da complessità del clima, scarsa accessibilità del territorio e difficoltà negli spostamenti: elementi che caratterizzano la vita delle due comunità interessate. In tali contesti, i Comuni e le Scuole hanno sfruttato la marginalità (piccole comunità anche a rischio di emarginazione, condizioni meteo avverse ecc.) per produrre qualità.
In questo percorso progettuale, denominato Mar@Monti, viene sviluppata una didattica laboratoriale a distanza anche attraverso la condivisione di dati in tempo reale e videoconferenza. Il percorso ha una valenza interdisciplinare con possibili sviluppi di interscambio tra le comunità territoriali delle due scuole e che sfrutta le opportunità didattiche, in chiave digitale, offerte dal gemellaggio elettronico di eTwinning.

La scelta del tema “meteo” apre diverse piste di riflessione:
– le spiegazioni scientifiche, legate al clima e ai suoi fenomeni;
– l’impatto sull’umore, sui ritmi, sulla vita delle persone;
– il rapporto con le professioni del mare e della montagna;
– l’esperienza del vento come qualcosa di dato, che l’uomo non è in grado di controllare (come quando, per il vento. da Favignana non si salpa o quando le abbondanti nevicate isolano Sassello).

I dati meteorologici più comuni quali temperatura, vento, umidità e precipitazione sono comunemente usati per capire meglio l’andamento climatico di una zona e, ad esempio, fare previsioni metereologiche più attendibili. L’attività svolta dalle classi sul tema del “meteo” è documentata in un percorso interdisciplinare di cui potete di seguito vedere un video:

La Rete ha rafforzato, inoltre, il concetto di scuola come “punto di riferimento per le piccole comunità” delle aree marginali. La progettazione riferita al territorio e alla sua crescita alimenta il senso di appartenenza dei giovani al territorio, alla sua cultura e alle sue tradizioni. In mancanza di tali prospettive, si verificano, nei piccoli centri, forme di disagio sociale e dispersione scolastica nonché una perdita dell’identità territoriale.
Nel Comprensorio Sassellese (secondo i dati Istat) si registra una diminuzione globale annuale della popolazione residente (la cui età media è di circa 51 anni) di circa 50 unità; la densità abitativa, inoltre, si attesta sui 32 abitanti per kmq per via di vaste zone montane di difficile accesso. Il lavoro della Rete in questo contesto rappresenta una grande opportunità per la Scuola, e per il territorio, soprattutto in quest’epoca di riduzione complessiva delle risorse. Attraverso la Rete si possono attivare apprendimenti propedeutici alla conoscenza approfondita del territorio e conseguentemente percorsi di avviamento ai lavori tipici della comunità sassellese: artigiano del legno, specialista nell’utilizzo dei frutti del sottobosco ecc.

Il Progetto di “scuola a distanza”

L’Istituto Comprensivo di Sassello ha attivato due distinti percorsi che corrispondono a due modelli di sperimentazione di “scuola a distanza”.

– Il primo percorso segue il modello orizzontale attivato per superare le difficoltà della pluriclasse unica nella scuola primaria (11 alunni) e nella scuola secondaria di primo grado (8 alunni), scambiando lezioni “a distanza” con l’utilizzo delle lavagne LIM e con il fondamentale ed essenziale intervento di un e-tutor nella classe remota, con la funzione di supportare gli studenti nel collegamento con l’altra classe, ma al tempo stesso capace di fornire suggerimenti, strategie e supporto all’apprendimento. Generalmente, nel modello orizzontale, le classi o pluriclassi stabiliscono, a inizio anno scolastico, un gemellaggio di lavoro.
Ad esempio, le pluriclassi dell’Istituto Comprensivo di Sassello e dell’Istituto Comprensivo di Favignana lavorano su un percorso comune relativo al “meteo”. Con appuntamenti prestabiliti, tramite il collegamento in videoconferenza, gli alunni raccontano le proprie esperienze e condividono le attività da effettuare insieme ai loro insegnanti.

– Il secondo è il modello verticale di scambio di esperienze e lezioni in rete (un giorno la settimana) tra una classe remota costituita da allievi residenti sul territorio del Comprensorio Sassellese e le classi effettive di due istituti superiori della città di Savona cui i suddetti studenti sono regolarmente iscritti; tale modalità didattica viene attivata anche in tutte le emergenze meteorologiche (alluvioni, abbondanti nevicate).

La sperimentazione dei due modelli è nata da situazioni contingenti.
L’applicazione del modello orizzontale si è resa necessaria allorché si dovevano scambiare lezioni in rete tra classi gemellate di due Istituti oppure tra due pluriclassi dell’Istituto Comprensivo di Sassello (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado) per sopperire alla mancanza di un docente in una delle pluriclassi.
In genere si programmavano almeno due collegamenti settimanali: dividendo in due gruppi gli alunni di una pluriclasse: da una parte c’era un gruppo di alunni (denominato classe remota) e dall’altra la classe (classe singola in genere costituita da una decina di alunni) di un altro plesso distante una ventina di chilometri in cui si svolgeva una lezione su un argomento disciplinare concordato precedentemente tra i docenti della classe remota e quelli della classe singola. Nella classe remota operava un e-tutor in quanto l’unico docente per l’insegnamento di quella disciplina era impegnato con il restante gruppo di alunni, per approfondire un altro argomento. Tale articolazione portava con sé i seguenti vantaggi:
– offriva la possibilità agli alunni di una pluriclasse (in genere costituita da due classi) di godere di un tempo di insegnamento/apprendimento come classe singola;
– sopperiva alla mancanza di un docente in una classe con la figura dell’e-tutor, soluzione vantaggiosa in tutte le situazioni di carenza di organico docente.

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Il modello verticale, nel percorso dell’Istituto Comprensivo di Sassello, è stato denominato “scuola potenziata a distanza”. Rappresenta una soluzione sperimentale, nell’era digitale, che coinvolge il territorio a vantaggio della comunità; inoltre mette in campo una serie di azioni concertate tra due o tre istituzioni scolastiche al fine di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica alla radice.
Per prima cosa è stata predisposta una convenzione tra l’Istituto Comprensivo ospitante il percorso e le scuole superiori aderenti; è stata avanzata richiesta al C.R.E.M.I.T. dell’Università Cattolica di Milano di seguire il percorso.
L’idea del percorso è nata nell’ambito del Consiglio di Istituto dai genitori degli studenti che chiedevano l’attivazione di un corso di secondaria superiore sul territorio per ridurre il fenomeno del pendolarismo e per mantenere nei giovani il legame con il proprio territorio. La richiesta fu subito accettata dai Comuni del Comprensorio, ma in particolare dal Comune di Sassello che cominciò, da subito, a sostenere l’iniziativa, sondando il terreno con gli istituti superiori della vicina costa ligure circa la loro intenzione a istituire un biennio di secondaria superiore sul territorio. La risposta fu negativa visti i numeri esigui di studenti nel Comprensorio.
Fu allora che, sfruttando la potenzialità della rete e delle infrastrutture di cui la Scuola era dotata, si organizzò a partire dall’anno scolastico 2013-2014 un corso di “scuola potenziata a distanza” con un Istituto Superiore di Savona, per due alunne residenti a Sassello che, per un giorno la settimana, si collegavano a distanza con la loro classe reale, supportate dalla supervisione di un e-tutor per ciascuna delle discipline (Italiano, Matematica, Inglese) relative al percorso concordato.
Alla formazione accompagnata dal C.R.E.M.I.T. parteciparono sia gli e-tutor sia i docenti delle discipline operanti nella classe reale. Prima dell’inizio dell’esperienza, fu di importanza vitale allestire adeguatamente l’aula per il collegamento in videoconferenza.
Le condizioni essenziali a livello tecnologico per lo sviluppo della didattica a distanza si possono riassumere nei seguenti punti:
– allestimento di aule «funzionali» alla video-conferenza, dotate di LIM e di wi-fi dedicato, webcam, microfono e casse acustiche;
– utilizzo della piattaforma educativa Google App for Education per la condivisione delle metodologie;
– utilizzo della piattaforma di eTwinning (gemellaggio elettronico).

L’esperienza progettuale a distanza proseguì e si è implementò negli anni scolastici successivi (2014-2015, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018 e continua tuttora) con l’aggiunta di un altro Istituto Superiore di Savona.

Questa è la distribuzione degli alunni:

a.s. 2014 – 2015 n. 8 alunni 3 classi
a.s. 2015 – 2016 n. 9 alunni 3 classi
a.s. 2016 – 2017 n. 5 alunni 2 classi
a.s. 2017 – 2018 n. 6 alunni 2 classi
a.s. 2018 – 2019 n. 9 alunni 2 classi

A sostegno del progetto è intervenuto quasi interamente, a livello finanziario, il Comune di Sassello con una spesa media annua di circa 8.000 euro (per intervento degli e-tutor e manutenzione delle aule dedicate). Inoltre, per rendere sostenibile il percorso a livello finanziario, sarà importante, nel futuro, il coinvolgimento di sponsor che di un progetto come fondamentale per la crescita del territorio e in prospettiva per il futuro dei giovani.

Nonostante la novità e l’efficacia dei due percorsi valutata anche dal C.R.E.M.I.T., non sono mancate le difficoltà, come l’insufficienza della connettività, soprattutto in caso di condizioni meteo avverse, e l’onere del mantenimento del livello di formazione degli operatori per una buona ricaduta del progetto sull’utenza giovanile.

I due modelli sperimentali, comunque, hanno permesso alla Scuola di Sassello di crescere nell’esperienza della rete, trovando soluzioni per superare la condizione di marginalità e, nello stesso tempo raggiungere tre obiettivi:
– ascoltare la soddisfazione delle famiglie degli studenti tramite la realizzazione di incontri con i responsabili del percorso scolastico, almeno tre volte l’anno;
– utilizzare costantemente la piattaforma Google for Education per la condivisione dei materiali da parte dei docenti delle classi reali e gli e-tutor delle classi remote e per intervenire, secondo altre modalità collaborative a beneficio della didattica;
– sperimentare forme di inclusione territoriale, dove la scuola riacquista la priorità di soggetto “importante” della società organizzata.

Merita approfondire brevemente il perché dell’intervento nella sperimentazione del C.R.E.M.I.T. e dell’INDIRE. La collaborazione con INDIRE risale a quando l’Istituto si chiamava BDP (Biblioteca di documentazione pedagogica) e supportava i primi progetti europei del Programma Socrates realizzati dall’Istituto Comprensivo di Sassello, mentre il gruppo del C.R.E.M.I.T. – con il suo Direttore, il Prof. Pier Cesare Rivoltella – intervenne, inizialmente, a sostegno della Rete dei quattro Comprensivi liguri con una formazione mirata sulla metodologia per EAS (Episodi di Apprendimento Situati) e, in seguito, continuò aincoraggiare i percorsi del Comprensivo di Sassello, compreso quello dell’educazione a distanza. Nel corso della sperimentazione dei modelli indicati, c’è stato anche un confronto con l’Indire nell’ambito del Progetto “Piccole scuole crescono”. La formazione ha messo a fuoco, in particolare, il ruolo dell’e-tutor che costituisce uno dei fattori decisivi per la riuscita dell’attività formativa.

Infine, una riflessione importante merita il tema della valutazione del modello per qualificare ulteriormente la qualità dell’insegnamento-apprendimento. La valutazione permette di acquisire dati e informazioni che, se adeguatamente impiegati, si traducono in feedback continui per la riflessione e per la messa in opera di dinamiche migliorative. Il percorso è valutato:
– a livello interno da parte della Scuola di concerto con gli Enti che sostengono l’iniziativa per determinare la ricaduta delle sull’utenza giovanile in termini di apprendimento;
– a livello esterno da parte del CREMIT dell’Università Cattolica di Milano e dell’INDIRE, nonché da altri Enti o Università che organizzano incontri e convegni sul tema della rete e dell’educazione a distanza. Ad esempio, l’esperienza è stata presentata, nell’agosto 2014, al Convegno “La piccola scuola come ambiente di vita, studio e lavoro”, organizzato dalla Facoltà di Scienze dell’Educazione di Bressanone.

Inoltre, per offrire maggiori opportunità di scelta agli studenti del territorio, il Comune di Sassello ha stipulato, nel novembre 2018, una convenzione con l’Istituto plurindirizzi “Don Milani” di Montichiari (BS) e il C.R.E.M.I.T. dell’Università Cattolica di Milano per la realizzazione di un percorso di formazione di tutor finalizzato alla realizzazione di un modello potenziato di scuola a distanza tra Sassello e Montichiari.

Il nuovo modello prevede:
– l’erogazione di didattica online per 3 settimane nel corso di un mese;
– l’erogazione di didattica residenziale presso la scuola di Montichiari per 1 settimana nel corso di un mese;
– l’accompagnamento allo studio pomeridiano in alcuni pomeriggi a settimana, come ulteriore momento di aggregazione e di confronto pluriclasse.

Per gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Sassello, dunque, si prefigura la possibilità di accesso all’istruzione secondaria di secondo grado in condizioni che garantiscano la residenzialità nel territorio di appartenenza, senza preclusioni in termini di scelte educative.

Il modello Sassello-Montichiari, inoltre, recupera la componente relazionale grazie all’attivazione di una fase “immersiva” nell’istituto ospitante, permettendo agli studenti di conoscere, vivere e gestire realtà territoriali più complesse e dinamiche socio-relazionali diverse da quelle del luogo di vita abituale. Si tratta dunque di un modello blended – cioè misto sul piano delle metodologie e delle azioni didattiche in presenza e online – estremamente ricco e dinamico.

Tale modello, inevitabilmente, ha un impatto sul versante organizzativo e didattico in senso più stretto, generando la necessaria ridefinizione dell’orario scolastico, ma anche delle stesse risorse e metodologie della lezione in aula. Il modello può essere, inoltre, utilizzato anche per l’attivazione di percorsi di alfabetizzazione e inclusione digitale per stimolare la popolazione adulta all’uso corretto del web, dei servizi pubblici digitali e degli strumenti di dialogo, della partecipazione civica in rete (open government).

Le esperienze illustrate rappresentano tentativi concreti volti al superamento del «limite» delle realtà scolastiche marginali per un passaggio graduale a una cultura dell’eccellenza.


Per approfondire il tema delle scuole a distanza e delle strategie che i territori hanno messo e mettono in atto per garantire il diritto allo studio e mantenere le scuole centri vivi di aggregazione e riferimento per le comunità, è uscito il Quaderno della Ricerca #50: Scuola e innovazione culturale nelle aree interne, a cura di Daniela Luisi e Filippo Tantillo, che verrà presentato alla Fiera DIDACTA, dal 9 all’11 ottobre, a Firenze.

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Lia Zunino

Nata a Sassello (SV) nel 1950, ho trascorso la mia vita nella scuola, prima come insegnante di scuola elementare e, successivamente, come dirigente scolastica. La mia vita professionale è stata influenzata positivamente dall’esperienza di molti anni nelle pluriclassi delle “piccole scuole di montagna” alle quali ho dedicato interesse e cura. Per far crescere le “piccole scuole”, con altri colleghi dirigenti, una decina di anni or sono, abbiamo costituito una rete per condividere esperienze e percorsi didattici. Attualmente, come assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Sassello, con l’obiettivo di offrire ai giovani e agli adulti del territorio le stesse opportunità degli abitanti della città, abbiamo organizzato una scuola serale a distanza a indirizzo amministrazione-finanza.marketing. L’esperienza della “scuola a distanza” ben si adatta alla realtà territoriale del Comprensorio sassellese perché, con l’aiuto delle nuove tecnologie, si superano le distanze tra montagna e città e si radicano i giovano sul territorio. L’interesse per il territorio e per la sua crescita mi hanno sempre motivata a partecipare a progetti sia a livello nazionale che a livello europeo. Ho una lunga esperienza di progetti europei e anche di gemellaggi nell’ambito di eTwinning di cui sono stata referente pedagogica per la Liguria.Sono convinta che i giovani di oggi debbano possedere una mente duttile e delle solide conoscenze nonché una coscienza dei cambiamenti, compresi quelli climatici, che caratterizzeranno il nostro futuro.

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