Natale 2019, cosa vedere e cosa evitare

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Le festività di fine anno sono per il cinema uno degli appuntamenti più importanti della stagione. In poche settimane escono moltissimi film di ogni genere: dai classici cartoni animati per bambini, alle commedie italiane, alle grandi produzioni Hollywoodiane. A fronte di un’offerta così massiccia di grandi produzioni, spesso sostenuta da campagne pubblicitarie invadenti, ci sono anche piccoli film che cercano faticosamente di farsi spazio in un panorama dominato dai grandi blockbuster.

Il sistema distributivo dei circuiti delle multisale favorisce i film mainstream, che invitano a un intrattenimento spensierato, spesso frivolo se non becero. Tuttavia, non tutto è perduto. Se si ha la pazienza di cercare, la curiosità di scoprire, la fortuna di avere sale coraggiose a portata di mano, si trovano anche in questo scorcio di fine anno dei film interessanti. Ecco allora alcuni consigli per sopravvivere all’invasione natalizia di junk movie e non perdere le pellicole che vale la pena di vedere.

Se riuscite, il mio consiglio è di evitare di farvi trascinare a vedere qualcuno di questi film, e sarete già a buon punto: Il primo Natale di Ficarra e Picone, Last Christmas di Paul Feig, Cetto c’è, senzadubbiamente di Giulio Manfredonia, Paw Patrol Mighty Pups – Il film dei super cuccioli di Charles E. Bastien, Playmobil: The Movie di Lino Di Salvo e purtroppo il deludente Star Wars – L’ascesa di Skywalker di J.J. Abrams.

E ora comincia il bello.

Dio è donna e si chiama Petrunya della giovane regista macedone Teona Strugar è un atto d’accusa contro una società ancora dominata da un ottuso maschilismo, girato con lineare coerenza narrativa, senza facili concessioni alla retorica.

Altro film da non perdere è Ritratto della giovane in fiamme, della regista francese Céline Sciamma. Ambientato nella Francia di fine ‘700 racconta, attraverso la storia di un ritratto, la profonda relazione che nasce tra una pittrice e la sua riluttante modella. È un viaggio metalinguistico e iconografico nella messa in scena, nella rappresentazione, nel negarsi e offrirsi allo sguardo, girato con uno straordinario talento cinematografico.

Dopo i successi di Father and son (2013), Little sister (2014), Ritratto di famiglia con tempesta (2016) e della Palma d’Oro di Cannes Un affare di famiglia (2018), arriva sui nostri schermi il nuovo film di Hirokazu Kore’eda. Il terzo omicidio utilizza gli stilemi classici del genere thriller per raccontare una vicenda che s’inserisce perfettamente nel percorso poetico del regista giapponese: la storia di un avvocato che comincia a sospettare che il suo assistito reo confesso stia mentendo apre il campo a profonde riflessioni esistenziali.

Escher – Viaggio nell’infinito di Robin Lutz è un fantastico viaggio nel mondo illusorio del grande artista olandese Maurits Cornelis Escher (a proposito: 200 opere dell’artista sono in mostra a Trieste al Salone degli Incanti fino al 7 giugno). Una sorta di saggio per immagini che scorre piacevolmente tra geometrie impossibili, rigore apparente e fantasia matematica.

Se poi volete cominciare l’anno nel migliore dei modi, il 2 gennaio esce al cinema il nuovo film di Ken Loach: Sorry We Missed You. Ancora una volta il regista inglese non perde l’occasione per realizzare uno splendido film di denuncia, focalizzandosi sul lavoro precario contemporaneo, fatto di sfruttamento, pochi soldi e niente diritti.

E per i più piccoli, ma non solo, c’è il nuovo Pinocchio di Garrone.

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Alessio Turazza

Consulente nel settore cinema e home entertainment, collabora con diverse aziende del settore. Ha lavorato come marketing manager editoriale per Arnoldo Mondadori Editore, Medusa Film e Warner Bros.

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