Il realismo cinico dei giovani cinesi

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Abbiamo scelto di commentare gli articoli dedicati al confronto generazionale con opere d’arte cinesi appartenenti alla tendenza del “realismo cinico” (cynical realism).

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Questa sigla è stata coniata dal critico d’arte Li Xianting per individuare un insieme di giovani artisti che hanno particolarmente risentito del fortissimo mutamento sociale avvenuto in Cina dopo la caduta del muro di Berlino, nel 1989, caratterizzato da una parte dal fallimento dell’apertura democratica, dall’altro da un’intensa occidentalizzazione della società e da una feroce trasformazione dell’economia in senso capitalistico.

È un contrasto immediatamente visibile nelle loro opere, rielaborazioni, spesso, delle immagini ideologiche della rivoluzione culturale, rese caricaturali o associate ad aspetti di stridente contemporaneità, in particolare oggetti di consumo come cellulari o immagini dal mondo pubblicitario occidentale. Vi è il rifiuto, o meglio la ridicolizzazione, di ogni utopia, di ogni ideologia con pretese universali, di ogni “ismo”, in favore di una rivalutazione dei valori e della creatività individuali. Non è mai chiaro se questi volti sono sfavillanti di gioia per il bene del popolo o per l’ultimo prodotto alla moda.

Vi è un evidente senso di artificialità spaesante che pervade queste opere, quasi fossero una specie di antidoto contro l’assuefazione della propaganda politica e della pubblicità commerciale, indistinguibili.
L’intenzione centrale è quella di esprimere il senso di estraneità e di freddezza che sperimenta la nuova generazione, con alle spalle il pesante passato della rivoluzione culturale e di fronte il futuro labile e artificiale di un’economia senza regole.

Al di là dei contenuti, però, ciò che rende potenti queste opere è la capacità di rielaborare temi specificamente cinesi in un linguaggio globalizzato e ben al corrente delle forme di gusto internazionali, dalla cultura pop a quella dei fumetti. Il che ne ha sancito il grande successo internazionale.

Rimane l’impressione di un’esplosione di vitalità giovanile, irridente e ribellistica ma in fondo fiduciosa in se stessa e nel futuro.

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Ubaldo Nicola

Direttore del cartaceo de La ricerca e coautore dei manuali Loescher Filosofia: “Dialogo e cittadinanza”, “Il nuovo pensiero plurale”, “Passeggiate filosofiche”, “Pensare la Costituzione”.

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